Giovane staffetta partigiana, con il nome di “Anna” manteneva i
contatti con la Resistenza in Brianza e nel Bergamasco.
Fu arrestata
una prima volta il 13 ottobre 1944, ma riuscì a fuggire riparando sulle
montagne del Bergamasco, a San Giovanni Bianco.
Volle poi fare una
visita alla madre e la raggiunse il 13 febbraio nella casa di Monza da
dove però, pochi giorni dopo, si allontanò nuovamente per
riprendere l'attività clandestina.
In questa occasione, riconosciuta, fu
nuovamente arrestata il 16 febbraio 1945, torturata e uccisa il giorno
seguente.
Riposa nel "campo dei partigiani" del Cimitero urbano di
Monza.