Il Fronte della Gioventù venne fondato da Eugenio Curiel, giovane intellettuale comunista ed ebreo, nel gennaio del 1944. In questo gruppo avevano rappresentanza i giovani di tutte le forze politiche che si dichiaravano antifasciste. Un tipo di struttura molto simile a quella dei Gruppi di difesa della donna con i quali il Fronte collaborò strettamente. Curiel venne assassinato a Milano dai repubblichini il 24 febbraio 1945. I nuclei del Fronte della Gioventù che si costituirono in Brianza furono quello di Monza e quello di Erba, che partecipò attivamente all’insurrezione. Il nucleo di Monza si formò intorno a Piero Gambacorti Passerini, Vittorio Michelini, Alfredo Ratti, Silvio Arosio, Silvio Besana, Amos Crotti, Silvio Vietti. Il gruppo decise di effettuare un disarmo ai danni della caserma di Polizia di Via Volturno. La pianta della caserma era stata fornita dall’agente di Polizia Raffaele Criscitiello e il piano era stato predisposto e studiato nei minimi particolari. Michelini e Ratti, che hanno alle spalle un’esperienza di guerriglia sui monti lecchesi conducono l’azione il 24 gennaio. Viene pianificata un’azione diversiva con lancio di volantini e iscrizioni murali mentre i due penetrano nella caserma. La maggior parte degli agenti è fuori per uno spettacolo, il piantone, Raffaele Criscitiello, viene legato e imbavagliato per fingere l’aggressione. Le armi vengono così prelevate e portate in un nascondiglio. Nel rientro a casa, Michelini e Ratti transitano imprudentemente però per luoghi non previsti dal piano. I due incappano così in una pattuglia di ronda. Fu subito smascherato e arrestato anche Raffaele Criscitiello. Un tribunale italo-tedesco li condannò a morte. Il Gruppo monzese, vistosamente mutilato, spostò la sua attività a Sesto S. Giovanni e poi confluì nella 109ª Brigata Garibaldi.
La neve era bianca, era alta, aveva coperto, quasi volesse consacrarli, i luoghi del sacrificio. Mi avviavo a piedi, oltre il “Re de sass” verso la Villa Reale, per cercare di sapere. Passai vicino alla cinta esterna della Villa, sulla via Boccaccio. Il muro portava freschi i segni della scarica assassina. Il Fronte della Gioventù aveva pagato il suo tributo per la lotta di Liberazione. Vittorio Michelini, Raffaele Criscitiello, Alfredo Ratti, dopo lo strazio di inaudite torture, erano portati al muro e giustiziati il 25 gennaio 1945. (Testimonianza di Vera Gambacorti Passerini da: “Monza nella Resistenza” di Vittorio D’Amico)